Capitano e difensore della Lazio Primavera sulle orme, si spera, di Alessandro Nesta suo idolo,  Nicolò Armini ha parlato tramite i canali ufficiali biancocelesti.

In quarantena anche i “baby aquilotti” che sono in attesa di riprendere il loro campionato. Non si conoscono le sorti dei giovani di mister Menichini,
ma non si fermano gli allenamenti casalinghi.

Lazio Style Radio, il difensore ha raccontato queste giornate.

 «Stiamo seguendo un programma di
allenamento che ci hanno dato mister e preparatore atletico. Mi alleno il
doppio di quanto avrei fatto normalmente, anche grazie al mio personal trainer.

Passare tutto questo tempo a casa per me è strano, però guardo sempre il lato
positivo. Cerco di perfezionarmi. Magari faccio due scambi a pallone anche con
i miei cugini in giardino, ho questa fortuna quindi non sto chiuso in casa.

Poi
Netflix, PlayStation. I compagni di squadra? Ci sentiamo con delle
chiamate di gruppo su Zoom. Ci mandiamo anche video con degli esercizi per gli
allenamenti e ci sfidiamo spesso». 

Avevamo trovato la giusta quadratura,
per questo siamo stati un po’ penalizzati. Quest’anno la classifica è
molto corta, si oscilla spesso tra zona playout e playoff. Speriamo si possa
ricominciare presto perché la squadra c’è, era in sintonia e aveva trovato
equilibrio.

Rispetto alla Primavera 2 il campionato è diverso, è tutto un altro
livello. A inizio anno non riuscivamo a concretizzare tutte le azioni create.
Prima del derby venivamo da tante sconfitte consecutive.

Ci siamo parlati,
dicendo che non potevamo ripetere quanto successo due anni fa. Abbiamo
vinto contro la Roma e da lì è cambiata la nostra stagione».

CRESCITA CALCISTICA

«Io mi sono messo a disposizione di mister Menichini in un nuovo ruolo, ma non c’è problema: dove lui mi mette, io gioco.

Sono cresciuto da difensore centrale di difesa a 4. Poi l’anno scorso ci
schieravamo a 3 come la prima squadra, e ho iniziato a giocare anche sul
centrodestra.

Tornando a 4 abbiamo trovato equilibrio con me nel ruolo di
terzino destro, quindi il mister mi ha lasciato lì. A me piace portare
palla, salire, impostare.

 Per esempio mi piace molto Luiz Felipe, è
cresciuto molto. Giocare da terzo di difesa è bello, perché sei più libero in
marcatura, puoi sovrapporti sulle fasce, andare a prendere alto l’attaccante.

Se nascondo le emozioni? Fa parte del mio carattere. Quando ho esordito in
Serie A ho realizzato tutto dopo, avevo i miei genitori in tribuna, il mio
fratellino a fare il raccattapalle e io stavo in campo. Da laziale la squadra
era in svantaggio e io ho pensato solo a cosa fare. Ringrazio mister Inzaghi
anche per avermi dato l’opportunità di esordire in Europa League».

NAZIONALE 

«Rappresentare la mia nazione è un motivo
d’orgoglio. Poi giocare con l’Italia mi ha dato maggiore esperienza per quando
tornavo alla Lazio, ti confronti con gli italiani più forti della tua età, è
bellissimo».

LA LAZIO DEI “GRANDI”

 «Rispetto a due anni fa la prima squadra ha
cambiato modo di giocare. Con Luis Alberto dietro Immobile c’era un
atteggiamento attendista, invece adesso si parte subito col pressing. In
fase di impostazione è molto importante eludere la prima pressione avversaria,
poi ti si apre il campo. Mi piace questo pressing forsennato: quando rubi palla
nella metà campo degli avversari diventa tutto più facile. La
difesa si diceva fosse il punto debole, ma il mister e lo staff hanno
aggiustato tutto con il loro lavoro. Gli vanno fatti i complimenti».

RIPRESA 

«Io mi alleno con la speranza e
l’obiettivo che si possa tornare a Formello il prima possibile. Do il massimo
ogni giorno per questo. Anche se i campionati dall’Under 18 in giù sono stati
cancellati, io non desisto.

 Il mister ci dice di stare tranquilli.
Stiamo tutti bene e per questo siamo dei ragazzi fortunati».

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